Il glossario del modulo 1 per fissare le parole chiave.

Prezzo: è il valore attribuito a un bene o servizio. Il calcolo del prezzo non è solo un calcolo matematico dettato dal costo di produzione (costi del personale, delle materie prime, dei macchinari..) sommato al guadagno che voglio ottenere dalla vendita del prodotto. Oggi, il mercato finanziario determina il cambiamento dei prezzi e regola l’andamento dei prezzi questi prodotti, e per questo si dice che vi è una maggiore volatilità del prezzo.

Liquidità: è un’ eccedenza monetaria temporanea. In altre parole è ciò che viene risparmiato e messo da parte solo per un breve tempo, perché è prevista una spesa entro poco.

Accantonamento: è la quantità di denaro che viene risparmiato e che non è previsto nel breve tempo di usarlo, ma è un risparmio a medio/lungo termine.

Note del banco: sono primi certificati cartacei con cui si poteva pagare servizi e merci. Sono quelle che oggi chiamiamo comunemente banconote.

Denaro Contante: è la moneta legale, cioè quella moneta fisica, quindi le monete fatte da vari tipi di materiale (bronzo, oro e argento) e le banconote.

Denaro Virtuale: è la moneta scritturale, cioè quel denaro che circola virtualmente, attraverso un mercato elettronico. Si definisce scritturale perché i vari scambi vengono messi per iscritto dalle banche, per questo è più sicuro e tracciabile.

Inflazione: è l’aumento generale del livello dei prezzi.
Le teorie relative alle cause che la determinano sono generalmente raggruppate in due categorie:
– teorie basate sulla spinta dei costi (inflazione da costi)
– teorie basate sull’impulso della domanda (inflazione da domanda).
L’inflazione da costi è dovuta ad aumenti di Costi di produzione derivanti da aumenti salariali che conducono ad incrementi di prezzi.
L’inflazione da domanda è dovuta invece ad un’eccedenza della domanda globale dei beni e dei servizi sull’offerta globale. In questa categoria si può includere l’eccesso di offerta di moneta che determina squilibrio tra mezzi di pagamento in circolazione e beni offerti sul mercato. Molteplici sono le conseguenze dell’inflazione: il livello dei prezzi tende a salire, il potere d’acquisto diminuisce, i debitori sono avvantaggiati nei confronti dei creditori, i cambi esteri tendono al rialzo, i lavoratori a reddito fisso sono danneggiati per la diminuzione del salario reale.

Deflazione: É la riduzione del livello assoluto dei prezzi.
La deflazione può essere buona, quando la diminuzione dei prezzi è dovuta ad abbondanza di offerta: generoso raccolto agricolo o progressi tecnologici o salto di qualità nella concorrenza. Basti pensare alle riduzioni dei prezzi dei Pc o agli effetti della liberalizzazione delle telecomunicazioni. E’ cattiva quando è causata da bassa domanda: basti pensare alla stagnazione dell’economia giapponese negli anni Novanta. La deflazione cattiva è una specie di anoressia dell’economia e complica la politica monetaria, perché per stimolare l’economia bisognerebbe spingere i tassi d’interesse sotto lo zero, cosa che non è possibile. Ma c’è anche chi è contento della deflazione: più deflazione c’è, più aumenta il potere d’acquisto dei redditi fissi.

Svalutazione: è la diminuzione del prezzo di una moneta espresso in termini delle altre monete, sia per effetto di un atto ufficiale (fissazione di un nuovo prezzo ufficiale) sia per effetto delle tendenze di mercato nel caso di cambi fluttuanti.
Esiste poi la Svalutazione mascherata che è un fenomeno che si verifica quando le autorità di un paese, pur non sanzionando ufficialmente la svalutazione della propria moneta, adottano determinate misure che ne producono in pratica gli stessi effetti. Un esempio possono essere degli inasprimenti fiscali che diminuiscono il potere d’acquisto dei cittadini.

Stagnazione: Fase di arresto della crescita economica e può riferirsi o ad un fattore della domanda in particolare (investimenti, esportazioni, consumi, ecc.), oppure all’attività economica in generale.

Stagflazione: Deriva dal termine inglese che unisce due parole: stagnation e inflation. Descrive una situazione in cui il ristagno dell’attività produttiva tipico delle fasi discendenti del ciclo economico si accompagna in maniera anomala al persistere di sintomi inflazionistici, tipici delle fasi ascendenti e soprattutto dell’ultima fase di un boom economico. In altri termini la stagflazione è data da un simultaneo aumento dei prezzi (provocato dalla diminuzione del valore della moneta) e della disoccupazione (che denota stagnazione).

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