Un po’ di storia: le banche dalle origini ai giorni nostri

L’evoluzione delle banche dalle origini ai giorni nostri

Una banca è un’istituzione finanziaria che svolge un ruolo fondamentale nell’economia moderna, fornendo una vasta gamma di servizi finanziari ai privati, alle imprese e ai governi, che per sostenersi, realizzando utili, ha due strade “tradizionali”: le applicazioni delle commissioni di intermediazione e la realizzazione di un margine di interesse dato dalla differenza tra tassi attivi (interessi che richiede ai debitori) e passivi (interessi che paga ai risparmiatori). L’istituzione bancaria svolge anche un’importante funzione sociale nella misura in cui i suoi servizi a sostegno dell’economia si traducono in sostegno alle comunità e all’affermazione della dignità dell’uomo contro le diseguaglianze.  

Vediamo come nei secoli la funzione economica e la riflessione sulla funzione sociale si sono intrecciate dando vita a modelli economici e a diverse tipologie di istituti di credito.

Dall’Antica Grecia all’Antica Roma

Il bisogno di conservare i propri risparmi in luoghi sicuri e di ricorrere a professionisti per ottenere prestiti nei momenti di necessità è una pratica antichissima. Già nell’antica Grecia, i cittadini affidavano i propri averi ai sacerdoti, che li custodivano nei templi. Questo metodo garantiva sicurezza, poiché nessuno osava profanare le mura sacre agli dei..Con il tempo, si rese necessaria la presenza di persone specializzate nella conservazione e prestito di denaro, nonché negli scambi di monete straniere. Nascono così i primi banchieri, che con il proprio banco operano accanto ai porti o nelle piazze dei mercati, lì dove c’ bisogno di scambiare e far girare il denaro. Anche nell’antica Roma, esistevano figure simili chiamate argentarii o nummularii, che avevano botteghe diffuse in tutti i quartieri della capitale e spesso anche succursali in tutto l’impero.

Il Medioevo e i Cambiamenti nel Sistema Bancario

Nel Medioevo, prima della nascita dei grandi banchieri mercanti, esistevano i campsores, funzionari che si occupavano di cambiare le monete. Essi facilitavano i commerci e i rapporti tra stati. Il nome “banca” deriva probabilmente dai banchi o tavoli coperti di panno verde su cui i campsores posavano il denaro. L’attività dei banchieri fiorentini, genovesi, veneziani, ecc., non era però quasi mai per il popolo minuto, ma solo per i grandi affari e per i Reami europei: in un certo senso si può dire che buona parte delle guerre dal XV al XVII secolo furono finanziate da costoro. Ma se i campsores finanziavano i grandi affari dei Re chi prestava al popolo minuto?

Nel Medioevo, il denaro circolante era scarso e i costi per ottenerlo erano molto alti. I cambiatori e i mercanti banchieri prestavano denaro principalmente per finanziare imprese, lasciando piccoli commercianti e famiglie a cercare alternative spesso poco favorevoli e difficilmente negoziabili. In queste condizioni, l’usura si diffuse rapidamente, diventando un serio problema sociale.

Gli ordini mendicanti, come i Domenicani e i Francescani, pur condannando l’usura come pratica illecita, intervennero per trovare una soluzione. Sebbene il dettato evangelico imponesse di prestare senza aspettarsi nulla in cambio («mutuum date nihil inde sperantes», Luca 6, 35), essi cercarono di supportare quelle fasce della società che non erano estremamente povere (aiutate dall’istituto dell’ elemosina), ma che comunque avevano bisogno di prestiti per sopravvivere o prosperare.

La Soluzione dei Monti di Pietà

Per rispondere a questa necessità, nacquero i Monti di Pietà, istituti creditizi operanti senza scopo di lucro. Questi istituti fornivano prestiti a persone in grado di impegnare un bene a garanzia del prestito, restituendo il bene una volta ripagato il debito con un piccolo interesse utile a coprire i costi di gestione. In questo modo, i Monti di Pietà aiutavano i poveri a promuovere la produzione e i commerci senza ricorrere all’usura.

La nuova dottrina conseguì un risultato universale: la creazione delle banche moderne basate sul fondo di rotazione del denaro. I Monti di Pietà possono essere considerati i precursori della finanza etica, un sistema che cerca di unire la gestione responsabile del denaro con finalità sociali e solidali.

La Nascita delle Banche Moderne

Da queste nuove banche (al femminile, in contrapposizione dei banchi, al maschile) sorsero le Casse di Risparmio e successivamente le Banche Popolari, le Casse Rurali, Banche Pubbliche, le Poste e le Banche private per azioni. Tali Istituti di Credito si dedicarono alla costruzione di un’economia inclusiva e non solo di capitale. Vediamone alcune: 

Le prime Casse di Risparmio nel XVIII secolo

In piena rivoluzione industriale si diffondono, a partire dal nord Europa, le Casse di Risparmio per rispondere al diversificarsi dei bisogni di tipo assistenziale, previdenziale, di risparmio e d’investimento di una società in cambiamento. Nello stesso periodo, prendono piede il pensiero di Adam Smith e quello di Antonio Genovesi. Sia Genovesi che Smith riflettono sulla medesima domanda: come ottenere il bene comune? Tuttavia la lettura che i due economisti affidano agli scambi commerciali e ai mercati, è ben diversa. Per Smith, imprese e individui sono liberi di agire secondo i propri interessi, non c’è bisogno di preferenze sociali e solidali perché all’interno del mercato una “mano invisibile” è in grado di riconciliare l’egoismo delle imprese con gli interessi della collettività. Per Genovesi, e per tutti gli autori di economia italiani del ‘700, invece, le relazioni commerciali non sono né impersonali né anonime, ma sviluppate in un contesto civile preciso in cui le persone sono tra loro legate da una «corda che lega e unisce le persone… il vincolo delle famiglie unite in vita compagnevole». Ma questo filone umanista sembra già estinguersi a fine Ottocento. Da qui il pensiero economico e l’etica iniziano a percorrere strade diverse.

Le Banche Popolari e le casse rurali del XIX secolo 

Queste banche sono figlie del movimento cooperativo, la cui origine si fa risalire all’intuizione dei “pionieri di Rochdale” nella prima metà dell’Ottocento. Le finalità di questi istituti sono la tutela del risparmio dei più deboli e il finanziamento di attività a forte impatto sociale e culturale normalmente ritenute non bancabili da altre banche.

Le istituzioni globali del XX secolo e i grandi cambiamenti

Arrivando ai giorni nostri, nel XX secolo, dopo la grave crisi del 1929 e le difficoltà operative delle banche a livello mondiale, vennero introdotte numerose normative per regolare e diffondere l’attività bancaria. Le Banche Centrali divennero l’organo principale di direzione dei sistemi bancari globali. Inoltre, furono istituiti Istituti di Credito Speciali con finalità specifiche, come il finanziamento per terreni, case e medie imprese, grazie a nuove leggi per evitare gli errori del passato.

Una caratteristica cruciale fu la netta separazione tra le attività bancarie a breve/medio termine, gestite dalle banche ordinarie, e quelle a medio/lungo termine, gestite dalle banche speciali. Tuttavia, durante questo periodo, venne abbandonato un antico principio etico delle banche: la redistribuzione del reddito agli stakeholder. Questo compito fu delegato allo Stato e al welfare, permettendo alle banche di concentrarsi esclusivamente sulla creazione di valore per i propri azionisti.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale e gli Accordi di Bretton Woods, la finanza bancaria si espanse ulteriormente, dando vita a istituzioni globali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e le Banche Regionali di Sviluppo, oltre alla Banca dei Regolamenti Internazionali. Le banche iniziarono a gestire sempre più transazioni internazionali, diffondendosi anche nei paradisi fiscali con legislazioni favorevoli in ambito fiscale e creditizio, mantenendo il segreto bancario. Queste banche offshore, grazie alla loro posizione privilegiata, gestiscono una parte significativa del mercato, a volte coinvolto anche in attività illegali. Stime attuali indicano la presenza di circa 10.000 banche nel mondo, di cui circa 320 sono italiane.

In aggiunta, si diffusero le Merchant Banks, istituti finanziari specializzati che non raccolgono risparmio ma investono capitali altrui in servizi speculativi ad alto rischio, mirati a ottenere guadagni elevati per una clientela benestante.

Questo panorama storico delle istituzioni finanziarie nel XX secolo riflette l’evoluzione e l’importanza del settore bancario nell’economia globale, influenzando direttamente le politiche economiche e finanziarie internazionali. 

Il XX secolo segna anche la nascita della moderna Finanza Etica, frutto di movimenti sociali e filosofici che promuovono l’uso consapevole del denaro come leva per la cooperazione, la sostenibilità ambientale e l’integrazione sociale. Attraverso il sostegno all’accesso al credito e la promozione della responsabilità sociale, le istituzioni ispirate a questi valori diventano attori essenziali per il benessere delle comunità e la solidità dell’economia nel suo insieme.

Negli ultimi decenni, le banche hanno ripreso a operare a breve, medio e lungo termine, dopo aver interrotto tali attività negli anni ’30. Difatti la crescente competizione globale e la necessità di maggiore flessibilità operativa, l’emergere di politiche economiche neoliberiste, le innovazioni tecnologiche rispetto a nuovi prodotti finanziari e metodi di transazione, la pressione politica delle lobby per ridurre i costi di conformità e aumentare le opportunità di profitto hanno concorso ad una pericolosa deregolamentazione che è parte in causa della drammatica crisi del 2007-2008. Questo fattore in un contesto di eccessiva finanziarizzazione dell’economia ha permesso alle banche di entrare in settori rischiosi come i mutui subprime e di utilizzare una leva finanziaria eccessiva, che hanno innescato la miccia della crisi. 

Tuttavia, la crisi iniziata nel 2007/2008 evidenziando i problemi del sistema bancario, con molte banche fallite o in difficoltà a causa della finanza speculativa, ha rimesso al centro il dibattito su una nuova regolamentazione finanziaria: protezione dei consumatori, trasparenza, lotta all’evasione fiscale, il dialogo con la Fintech e le criptovalute, Transizione verde e parametri ESG sono alcuni dei temi all’ordine del giorno.

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